AUTOBIOGRAFIA - PAGINA 3

Nel periodo tra il 2003 e il 2005 è stato consigliere d’amministrazione della Rai e consigliere d’amministrazione di Cinecittà, ha diretto collane editoriali, ha collaborato a varie riviste culturali, ha presieduto fondazioni culturali, teatri, accademie e premi letterari dai quali si è recentemente dimesso.
Giornalista dal 1979 nella redazione pugliese de Il Tempo, giornalista professionista dal 1982 dopo il praticantato al Giornale d'Italia, assunse nel 1981, a 26 anni, la direzione del gruppo editoriale Ciarrapico-Volpe-La Fenice fino al 1987. Poi ha scritto a lungo sul Giornale, ha collaborato anche con Il Messaggero, La Repubblica quando era diretta da Eugenio Scalfari, La Stampa, Il Secolo d'Italia, L’Espresso, Panorama, Il Mattino, La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno e La Gazzetta del Mezzogiorno, più altre testate. E' stato redattore del giornale radio di mezzanotte, ha preso parte a vari programmi televisivi e da vent'anni collabora come commentatore della Rai. Svolge intensa attività di conferenziere, ed ha avuto un po' di premi.
Considerato per anni “l'intellettuale di destra” di maggior rilievo, seppure di confine, dialogante con molti intellettuali, editori ed esponenti di sponda avversa, si è con gli anni sempre più allontanato da tematiche politiche e civili, che pure coltiva nella sua attività di editorialista e polemista, privilegiando un itinerario di scrittura sempre più legato alla sfera esistenziale, letteraria e filosofica.
Meridionale, filosofo, di destra, benché mancino: quattro handicap in una stessa persona. A destra non gli perdonano di essere intellettuale, e tra gli intellettuali non gli perdonano d'essere di destra”. Un disagio bilaterale che produce un perfetto isolamento da ambo le sponde, anche se le rispettive identità sono andate in rovina. In compenso ha molti affezionati lettori e le sue opere vengono solitamente ristampate. Amante di letture, viaggi e mare, anzi lettore appassionato alla luce del sole, preferisce non gravare questa nota d'autore con la sua trascurabile biografia: per lui vivere è un pretesto narrativo per scrivere, e poco altro. Nacque e fece nascere, visse e continua a farlo. Può bastare. Libero da incarichi e lavori redazionali, da legami politici, professionali e non solo, vive a tempo pieno la solitudine dello scrittore.



 
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